L’intervista in video si trova su YOUTUBE https://www.youtube.com/watch?v=Tvw9TRCOfGU
Qui proponiamo la sua traccia scritta, dove con “Book” si intende l’intervistatrice della BookSprint
Book: Innanzitutto ci dica qualcosa di lei. Chi è, che fa …
Giuffrida: Per 35 anni ho lavorato nel Servizio Meteorologico dell’Aeronautica, dove mi sono interessato di previsioni, di Climatologia e, soprattutto, di Convegni, sia in Italia che all’estero, dove ho presentato molti lavori di ricerca sul Clima e l’Ambiente, che sono stati pubblicati tutti sulle maggiori riviste specializzate.
Sono anche giornalista e, come tale, sono stato per alcuni anni titolare della rubrica delle previsioni del tempo sul quotidiano “La Stampa”, mentre adesso continuo su un settimanale del gruppo “Sole 24ore”.
Sembrano molti lavori diversi, ma hanno una caratteristica in comune: io … scrivo!
Book: Quella della scrittura è una passione che ha sempre avuto o che sta coltivando solo da qualche tempo?
Giuffrida: Ho sempre avuto la passione di scrivere.
Finché ero in servizio, non avevo tempo, ho scritto giusto qualche manuale tecnico, ma con gli integrali, testi dedicati solo agli addetti ai lavori.
Nel 2006 ho pubblicato "Manuale di Meteorologia”: un testo scientifico- divulgativo, che ha avuto la fortuna di essere stato presentato in TV a Uno Mattina da Eleonora Danieli e Luca Giurato e, forse grazie a questo, ha venduto oltre 10.000 copie ed è stato tradotto in francese con ottimi successi.
Nel 2010 ho pubblicato il mio primo romanzo: "L'Anno del Niño", cui è seguito "Deserto Verde". Questi due libri hanno venduto un centinaio di copie ciascuno, ma risentivano troppo della mia formazione scientifica, sono troppo descrittivi e non coinvolgenti. Inoltre l’argomento principale era la meteorologia, mentre il lettore vuole che il protagonista sia una persona, in cui immedesimarsi. Per cui ho iniziato un processo di revisione.
Per essere un vero Scrittore, un Autore deve avere un suo stile, che il lettore deve riconoscere in ogni libro. Inoltre volevo che i miei libri fossero un po’ “Impegnati”, di quelli che hanno uno scopo ben preciso, un argomento su cui il lettore può riflettere. Il lettore spende 10 euro e perde un bel po’ di tempo a leggere, per cui deve ricevere qualcosa in cambio.
Nel 2012 sono usciti: "Chicco e il cane", che ha un tema ben preciso: parla di un bambino, affetto da una gravissima malattia che inizia guarire grazie all’affetto di un cane e: "Quella notte al Giglio" che narra i momenti cruciali dell’incidente della nave Costa Concordia, per come sono stati vissuti in quei giorni. Il tema del libro era quello di sottolineare che in quel triste episodio non ci sono stati solo codardi, ma anche eroi.
Nel 2013 è uscito “La danza dello Sciamano” edito da BookSprint, che ha una trama notevolmente più complessa. L’argomento che lo caratterizza, è l’antagonismo tra i popoli! Dai commenti che hanno fatto i lettori, vedo che da questo libro hanno imparato molte cose.
Quattro storie che avanzano parallelamente ma che sono strettamente connesse tra loro. Le vicende di uno sciamano siberiano e di un professore ebreo polacco sono molto diverse, la forza contro la mente, ma la ferocia della guerra le mette casualmente in comune e si ritrovano entrambi prigionieri ad Auschwitz. Ciò mi ha permesso di descrivere un po’ quel campo, che consiglio a tutti di visitare ed inserire qualche particolare della vita di un prigioniero di guerra, come raccontato da mio padre, che ha passato due anni da prigioniero nello stammlager di Steglitz.
A volte prevale la saggezza di Armonica, altre volte si erge la figura dello Sciamano, antica figura in bilico tra leggenda e realtà.
A questa lotta, che potremmo definire europea, se ne affianca un’altra africana, quella tra i Berberi e i Tuareg. Due giovani sono figli della stessa madre, ma i padri sono dei capi tribù delle opposte fazioni. Il primo non ha mai conosciuto ne il padre ne la madre, ma è risoluto, ha soldi e potere che provengono dal commercio della droga, la nuova figura che ha distrutto la società. L’altro è un suo succube. Ma avviene un incidente e il figlio buono, che è innocente, è costretto a prendersi la colpa per salvare il secondo, non sapendo che è suo fratello.
A quel punto interviene la madre che, per salvarlo, ricorre al più atroce dei supplizi: si offre al cattivo (che non sa chi è sua madre) in un sadico incesto, per salvare quello buono. Ma lei ha una microspia nello stomaco e, dopo aver registrato la confessione che scagiona il figlio buono, deve rivelare all’altro figlio che è lei la sua vera madre e, per spegnere la microspia, è costretta a squarciarsi il ventre da sola, per inserire una mano tra le proprie budella e spegnerla.
Book: Come nasce l’idea di scrivere un libro?
Giuffrida: Penso che nasca da una volontà interiore di comunicare le proprie esperienze.
Per mia abitudine, mi sono “appuntate” tutte le situazioni interessanti di cui venivo a conoscenza, soprattutto nel corso dei molti convegni. Adesso ho creato un personaggio: è un meteorologo che metto al centro di tante storie d’amore e di avventura e mi da la possibilità di raccontare le mie esperienze, tutte vere, che sono alla base dei miei romanzi.
Ma un racconto, pur se interessante, non è sufficiente a scrivere un buon libro. Per questo ho aperto un mio sito (http://www.alfiogiuffrida.com/ ) in cui sottopongo le bozze dei miei nuovi romanzi alle critiche degli altri autori e, soprattutto, agli editor professionisti, in modo da movimentare la trama per renderla più interessante. Un Laboratorio Letterario dove si impara a fare la differenza tra un racconto e un romanzo, la stessa che passa tra un documentario e un film. Ciò perché voglio che il lettore viva l’azione in cui si muovono i personaggi dei miei romanzi come in un film. Mi piace immedesimarmi, commuovermi e far commuovere il lettore, ripagarlo della fiducia che ha riposto in me, leggendo un mio nuovo libro.
E poi un po’ di azione non guasta mai, da ragazzo mi piacevano i film di James Bond, la loro spettacolarità, per cui faccio in modo che anche un ipotetico film, che si ispiri ad uno dei miei romanzi, possa essere “spettacolare”. Anzi, a dire il vero, parecchie persone che hanno letto i miei libri, mi hanno detto che sarebbero ottimi per realizzarvi altrettanti film.
Book: A quale genere letterario appartengono i suoi libri?
Giuffrida: L’elemento principale della nostra società è l’evoluzione: qualsiasi cosa, per avere successo, deve essere una novità. Così ho ideato un nuovo genere letterario che caratterizza me e i miei libri. Si chiama “Verismo Interattivo”. Prende spunto dallo stile di Giovanni Verga, cioè romanzi in cui si parla di “fatti veri”, interattivo perché il lettore può intervenire chiedendo spiegazioni o aggiungendo qualcosa.
Esso consiste nell’introdurre, nel testo del racconto, degli argomenti culturali o di attualità, che poi possono essere discussi nel Forum del mio sito http://www.alfiogiuffrida.com/ (o su qualsiasi altro forum ), in modo che il lettore possa diventare a sua volta “protagonista” rispondendo con dei commenti alle discussioni.
Questo genere si applica sia ai romanzi che ai saggi divulgativi, ad esempio nel “Manuale di Meteorologia” si parla del Diluvio Universale. Si pone il dilemma: è realmente accaduto o è una leggenda? Oppure è stata effettivamente una “punizione divina”?. Nel forum ci sono già una quarantina di commenti sul Diluvio, alcuni di persone altamente qualificate.
Nel romanzo “La danza dello Sciamano” sono introdotti numerosi argomenti di carattere sociale e culturale: Luca è divorziato, ma vorrebbe risposarsi in chiesa, per cui si chiede: “è vero che Gesù era sposato con Maddalena? Perché i divorziati non possono accedere alla comunione?”. Poi fa alcune riflessioni sui tanti misteri della Fede: Storicamente, quando è nato Gesù (forse il 13 novembre del 7 avanti Cristo?). Un altro brano descrive dettagliatamente una lapidazione che Laura condanna come la più barbara delle esecuzioni, quando un membro della tribù la ferma: “spetta a noi giudicarla e correggere le nostre leggi con altre più giuste”.
Ma oltre a questi ed altri argomenti specifici, il Verismo Interattivo ha due argomenti ricorrenti: l’Ipocrisia (quella con la I maiuscola), che governa il mondo e la Speranza che ci dà la forza di vivere! Già proprio l’Ipocrisa è il cancro della nostra società, che si manifesta nella politica, nelle relazioni tra falsi amici. Un male sottile, da cui è difficile difendersi. Ad essa si oppone solo la Speranza, che ci fa dimenticare torti e ingiustizie ricevute e ci fa credere che un giorno, forse, avremo una vita migliore.
Book: “La danza dello Sciamano” parla della costruzione di serre nel deserto. Questo particolare è legato ai suoi studi di meteorologia?
Giuffrida: In effetti, si. Per ogni autore, un libro è una sua creatura, in cui c’è un po’ si se stesso. Una delle principali ricerche di meteorologia, lanciata dall’Italia in ambito internazionale, nei numerosi convegni a cui ho avuto l’onore di partecipare, è stata l’Oscillazione Mediterranea: un alternarsi di periodi di siccità e anni con piogge intense, che colpisce la zona del Mediterraneo.
In Tunisia si trova la grande depressione dello Chott el Jerid, se essa venisse collegata al mare mediante un canale, si riempirebbe, formando un enorme lago che cambierebbe il clima di quella regione. Questa è la realtà scientifica in cui si viene a trovare il meteorologo Alex, su cui si innesta una storia travagliata, in cui prevalgono i sentimenti, il destino che ci fa godere e soffrire, la piccolezza dell’uomo immerso in una società che ci stritola. Ma il racconto è di azione: vendette tra stirpi rivali e rocambolesche fughe nel deserto si intrecciano con il dramma degli ebrei durante la seconda guerra mondiale e una allucinante fuga da Auschwitz. Dal compassato regno dei cammelli ai modernissimi combattimenti con gli elicotteri. Certo non c’è da annoiarsi
Book: Quali progetti ha per il futuro?
Giuffrida: Scrivere tante altre storie di questo ipotetico meteorologo, che mi somiglia sotto molti aspetti, che vive le avventure e gli amori che non ho vissuto, che sfida il Fato e diventa un eroe. Colui “che atterra e suscita, che affanna e che consola”, ma forse adesso mi sono spinto un po’ troppo! Naturalmente scherzavo, ma il mio carattere è questo: scherzare dicendo cose vere, su me stesso e sugli altri!