Dal 1975 al 2009, il suo lavoro presso il “Servizio Meteorologico dell’Aeronautica Militare”, gli ha fatto conoscere centinaia di colleghi, anzi, amici prima ancora che colleghi.
Con loro si è sempre prodigato per stare bene in compagnia e lasciare un buon ricordo di se, quando sarebbe uscito dal servizio attivo. Spera di esserci riuscito con tutti. A coloro ai quali ha lasciato un piccolo amaro in bocca, chiede umilmente scusa, non se ne è accorto, altrimenti avrebbe preferito discuterne finchè si era in tempo per modificare le cose. Lui ha un ottimo ricordo di tutti voi.
Chissà se l’allora Capitano Vincenzo Ricci ricorda quanti turni e quante notti passate insieme a discutere di meteorologia, sperando che a Fiumicino non arrivasse la nebbia.
E il Maresciallo Pasquale Rispoli si ricorda ancora di quel Natale passato in turno, in cui il Generale Nania aveva promesso che ci avrebbero portato un “pasto speciale” ed invece non è stato così. E lui si è arrabbiato e gli ha telefonato a casa.
O l’amico Mario Giuliacci, quando stava ancora in divisa e ci si vedeva ai convegni, dove occorreva sempre aiutarsi l’un l’altro per mandare avanti le diapositive o cambiare le slides (allora si lavorava con la lavagna luminosa, le diapositive che usava lui erano un lusso).
L’esperienza del Centro di Cultura Scientifica Ettore Majorana, a Erice, nel novembre 1980, quando siamo stati 13 giorni avvolti in una fitta nebbia e il Prof. Ranier Bleck (USA) ha passato una notte in un albergo perché non riusciva a trovare la strada per gli alloggi.
E il Prof. Vinicio Quesada, dell’Università di Cagliari si divertiva a fare le caricature di noi tutti, compresa quella, riuscitissima, dell’Europa (L'Italia è un pizzaiolo, la Spagna una ballerina, l'Inghilterra la befana, la Russia è l'orso che con la sua zampa arriva fino alla Grecia).
Le vignette di Gennaro Mazza Bubù che hanno segnato la storia del nostro servizio, raccontando in modo spassoso ma acuto e intelligente, gli eventi più significativi che accadevano nei turni operativi, le figuracce dei Sottufficiali davanti ai superiori e le bravate degli Ufficiali più elevati in grado sui pazienti (ma non sempre) Sottufficiali. Le simpatiche battute che si facevano in RAI, dietro le quinte, così come la raccontava Massimo Morico e la meticolosa, spasmodica attenzione che mette ancora Guido Guidi nella presentazione delle previsioni in TV.
I due attenti borsisti ecuadoriani Renè e Cesar Iativa Montavlo (fratelli, entrambi meteorologi del servizio meteo dell’Ecuador), che hanno imparato tutti i metodi statistici che avevamo appena coordinato in Italia e sono ritornati nella loro lontana patria con l’Italia nel cuore, felici di ricevere la visita, qualche mese dopo, nel nostro Maresciallo Claudio Riccio in viaggio di nozze.
Che dire della decima sessione della Commissione di Climatologia a Lisbona, in Portogallo, nell’aprile 1989? I colleghi stranieri: Josef Mifsud, allora capo del servizio meteo Maltese, il Prof. Robert Sneyers, un belga luminare della statistica, Heino Reino, instancabile climatologo finlandese, l’americano Rodenhuis e il russo Popov.
E poi la “Conference on Climate and Water” a Helsinki (Finlandia), settembre 1989, forse la più importante fra tutte! In quella occasione i due lavori più importanti erano proprio quelli italiani: “The long term evolution of the italian climate” e “The mediterranean Oscillation”! Vi avevano lavorato non solo l’allora Col. Michele Conte e TCol. Alfio Giuffrida, ma tutto il Servizio Meteorologico dell’Aeronautica e non solo. Era stato coinvolto anche il Consiglio Nazionale delle Ricerche (Prof. Colacino), il Prof. Sneyers (Belgio) e molti altri, tra cui il Premio Nobel Abdus Salam, che nel 1991 ha voluto che esponessi entrambi i lavori presso il Centro Internazionale di Fisica Teorica a Trieste, che lui dirigeva e, in quella occasione, ha voluto congratularsi personalmente, chiamandomi nel suo ufficio per farmi dono di un suo libro, autografato, che conservo ancora gelosamente. Il metodo che avevamo messo a punto, innovativo in campo statistico, consisteva nell’usare due indicatori (Spearman’s e Mann-Kendall) indipendenti l’uno dall’altro e poi trattare i risultati tramite l’Indice di Anomalia Standardizzato, che poteva essere facilmente tracciato su un grafico e dare un chiaro effetto visivo dell’andamento del clima in Italia.
Il corso sui computer a Reading (Inghilterra), dove si trova il Centro Europeo per le Previsioni a Medio Termine e le “fughe” a Londra dopo l’orario di chiusura delle lezioni, quando trovavamo tutti i negozi ormai chiusi.
O l’esperienza di Pechino, nel 2005, un servizio meteorologico colossale e ad elevatissima tecnologia che ci accolto in un hotel a 5 stelle, che occupava un grattacielo di circa 300 metri con l’ultimo piano formato da un unico, vastissimo ristorante che ruotava, mostrando un panorama a 360 gradi (il giro completo in poco più di un’ora) di quella enorme città.
Trentacinque anni passati in un lavoro affascinante, che gli hanno dato moltissime soddisfazioni: un sentito “Grazie” all’Aeronautica ed a tutti i suoi colleghi.