Esistono delle tecniche per scrivere un romanzo? In rete ed in particolare su LinkedIn girano alcuni software ideati per questo (Bibisco, YWriter5, StoryBook ed altri), ma un software può sostituirsi alla capacità, al modo di comunicare, alla fantasia di un Autore e fare in modo che ciascuno di noi possa diventare uno Scrittore? Se la fabula è interessante, occorre ugualmente costruire un intreccio? E la trama, deve essere semplice o complessa? Cosa attrae di più un lettore che vuole comprare un libro? Un buon libro deve essere anche una espressione di cultura?

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Maurizio

03/06/2015 10:06

Non è tanto la semplicità o complessità. Ciò che serve sono delle figure estremamente diverse, ma ognuna caratterizzata da una sua precisa personalità. Ad esempio donne coraggiose e determinate, sia nel bene che nel male, che vogliono costruirsi giorno dopo giorno la propria esistenza, tutte accomunate da un unico sentimento; l'amore. Uomini che si immergono nel lavoro per il guadagno, per poi perdere tutto dietro una donna.

Massimiliano Riccardi

03/06/2015 10:06

Caro Alfio, il mio personalissimo parere è che al di la della trama sia indispensabile la caratterizzazione dei personaggi della storia. Per quello che mi riguarda la trama diventa il problema minore nel momento in cui hai bene in mente di cosa vuoi parlare. Si sviluppa da sola e prende il percorso che gli stessi protagonisti del romanzo ti indicano. Un caro saluto, Massimiliano Riccardi

Renato Bruno

03/06/2015 10:06

Caro Alfio, una storia breve costringe l'Autore a un lavoro impegnativo di sintesi e di concentrata caratterizzazione ambientale e dei personaggi, anzi, spesso in un racconto breve il personaggio è esso stesso "ambientazione" psicologicamente espressa.Per capire meglio il lavoro e il "logorio" cui è sottoposto l'Autore sarebbe sufficiente deliziarsi con alcune delle Novelle di Pirandello, per meglio constatare quanto il tocco, la pennellata, la frase dell'autore riduca al minimo indispensabile fregi, florilegi e descrizioni a tutto campo che invece caratterizzano, spesso, ma non sempre, il racconto lungo o il romanzo. Qui, la prospettiva tende a dilatarsi per racchiudere, in quadri ricchi di particolari, una visione, la sua genesi e la sua particolarità. Da qui l'esigenza di articolare una trama semplice, riservandosi la possibilità-obbligo di arricchirla internamente, o di uno sviluppo narrativo a quadri via via più complessi che, senza disperdersi, meglio si prestano all'affresco letterario pluri-articolato e a più voci. Incatenare il lettore alla pagina è comunque impresa difficile se il tema e i motivi inerenti sono superficiali o consapevolmente portati avanti troppo per le lunghe.In questo cattivo uso delle risorse narrative a disposizione non v'è alcuna differenza tra racconto breve inconcludente e/o lungo contorto e pasticciato. Può essere utile un confronto con la trama dei film: il cinema narra spesso storie semplicissime ma esteticamente complesse per via dell'interazione ben riuscita tra luci, fotografia, ambientazione, musica, recitazione. Altre volte film assai più articolati nella trama e con intrecci incrocianti o paralleli non colgono nel segno a causa di una eccessiva presenza o frantumazione del tema conduttore centrale. Direi, in conclusione, che in letteratura lo stile dell'Autore è predominante sulla trama raccontata: una storia semplice ma espressa in malo modo è infinitamente peggiore di una storia dalla trama troppo lunga e troppo complessa ma ben scritta e condotta. Mi verrebbe da dire che, secondo me, più che sul "quanto" converrebbe concentrarsi sul "come" si scrive qualcosa. Grazie a te per lo spunto di riflessione "intrigante". Cordialmente, Renato Bruno

Alessio

03/06/2015 10:06

Sicuramente la trama deve essere semplice. La persona deve divertirsi, rilassarsi. se ha voglia di impegnarsi legge un testo storico.

Flavia

03/06/2015 08:06

Non si tratta solo di imbastire un intreccio per trasformare un racconto in un romanzo. Il romanzo ha una trama più lunga e complessa. A me piacciono entrambi, ma a propendere per la forma del romanzo è il mio particolare carattere di lettrice: mi sono formata sui romanzi "fiume", tomi di centinaia di pagine che sfogliavo con una primitiva e rozza ansia di leggere più in là, pagina dopo pagina, per vedere "come andavano a finire" le avventure dei personaggi di Dickens ma anche quelle più impegnative di "I fratelli Karamazov".

Alessia

03/06/2015 08:06

La fabula così com’è sa di racconto, se si riesce ad imbastire un bell’intreccio, allora diventa un romanzo. Io parteggio per il racconto. La maggior parte dell'opinione comune fino ad adesso parteggiava per il romanzo, anzi estremizzava, svalutando completamente la forma racconto che, invece, dovrebbe essere la parte più importante.

Alfio

03/06/2015 08:06

Cara Emy, grazie dell’apprezzamento. Ho lanciato questo laboratorio di scrittura proprio per avere qualche suggerimento da altri scrittori su come rendere interessante una storia. Spero di riuscire a scrivere in modo da trasmettere al lettore le emozioni di cui parla Lara.

Alfio

03/06/2015 08:06

Cara Lara, grazie del commento. Si la trama è molto complessa, perchè vorrei trattare molti argomenti, dal fenomeno meteorologico che l’argomento nuovo (rispetto agli altri scrittori) che vorrei inserire nella narrativa (la mia passione per la scrittura è nata al tempo dei discorsi con il Col. Bernacca), alla Speranza che, assieme all’Ipocrisia è l’argomento chiave del VERISMO INTERATTIVO, con cui vorrei ridare un pò di cultura alla scrittura, visto che, da qualche anno in quà, gli argomenti dei romanzi mi sono sembrati appiattirsi verso il “nonsenso”. Emozioni? Si tante. Se hai letto l’intreccio, ha visto che la prima scena riguarda il “tormento” di Dolores nel decidere se rinchiudersi dentro le mura di un convento, il suo osservare le altre novizie il loro fare composto e “perfetto” quando si aspettano di essere osservate e il loro volto, teso e segnato dai ricordi, quando le vedi all’improvviso

Alfio

03/06/2015 08:06

Caro Antonio, sono d’accordo che la scuola è fondamentale per chi vuole scrivere correttamente, ma è una cosa che raccomando ai giovani, io ho i capelli bianchi, una intensa vita alle spalle (è quella che vorrei raccontare) e un passatempo (la scrittura) da coltivare. Non ho più l’età (non voglio dire: le forze) per seguire i corsi, per cui devo accontentarmi di questo “laboratorio” che sta sorgendo sul mio sito. Se avrò la vostra collaborazione, sono sicuro che sarà utile a me e a voi.

Alfio

03/06/2015 08:06

@Giorgio, grazie del commento. Concordo con te quando dici che, nell’intreccio, occorre trasformare la storia “in singoli episodi, tutti legati da un’unica trama”. Sui libri che studiavamo a scuola non era così ed io, che sono nato parecchi anni fa, finora ho seguito il metodo dei libri scolastici, ma la tendenza attuale, nei libri come nei film, è proprio quella di suddividere la storia in più episodi, forse per articolarla di più. Questo è il motivo per cui mi sono fermato un attimo nella scrittura dei romanzi (ho la trama e i primi capitoli di almeno altri tre ma, per adesso, è meglio tenerli nel cassetto), vorrei prima rielaborare quelli già scritti secondo questa nuova tendenza, magari ascoltando i consigli che mi date voi su questo forum.

Swan

03/06/2015 08:06

Gentile Signor Alfio, ho letto la Fabula del suo prossimo romanzo. E' una trama complessa, ma intrigante. Dare un messaggio di speranza è di grande aiuto per noi e per gli altri. a mio modesto parere, se scriviamo con il cuore e amiamo i personaggi che inventiamo le emozioni si trasmettono a chi ci legge. in bocca al lupo!

Emy

03/06/2015 08:06

Gent.mo Sig. Fabio ho letto la Fabula del suo prossimo romanzo e mi è piaciuta. Anche io penso che ciò che si legge deve avvincere il lettore ed attaccarlo al libro ansioso di scoprire l'evolversi delle situazioni ed arrivare alla fine e per poter fare ciò bisogna saper scrivere.

Antonio

03/06/2015 08:06

Per imparare a scrivere, bisogna andare a scuola. Esiste una Scuola di Editoria che è molto seria e molto impegnativa per un corsista, in quanto prevede 300 ore di formazione in aula. Si trova a Firenze il che può rappresentare un ostacolo per chi non è toscano. Tuttavia sono stati molti coloro che l'hanno frequentato venendo da altre regioni. In rete ho trovato questo corso sul sito http://www.marcosymarcos.com/Corso_editoria/Corso_di_editoria.html della CE MarcosyMarcos... Magari ne vale la pena provare

Giorgio P.

03/06/2015 08:06

Ci sono molti modi per scrivere una storia. Attualmente si preferisce trasformarla in singoli episodi, tutti legati da un’unica trama. Si può suddividere la fabula in alcune scene numerate, o un insieme di oggetti o di idee sotto un unico concetto. Anche i film sono spesso costituiti da più episodi che si ricollegano tra di loro solo nel finale .

Alfio

03/06/2015 08:06

Gentile Enrico io mi sono documentato sull’archivio del Corriere della Sera e su Wikipedia (vedi: http://archiviostorico.corriere.it/1997/aprile/23/Inferno_nell_ambasciata_uccisi_guerriglieri_co_0_9704231628.shtml oppure http://it.wikipedia.org/wiki/Crisi_dell'ambasciata_giapponese_a_Lima ) da cui risulta che il sequestro è iniziato il 17/12/1996 ed è terminato il 22/4/1997). Comunque, a parte questo, mi fa piacere che la storia ti sia piaciuta. Ciao Alfio.

Enrico

03/06/2015 08:06

Gentile sig. Alfio, ho letto la "Fabula" del suo prossimo romanzo. E' carina, mi piace, anche se è un po' troppo lunga e complessa. Se riesce a trarne un romanzo, sarà un colossal! Però c'è un errore, il maxi sequestro di cui parla, non è avvenuto a Quito in Ecuador, ma a Lima, in Perù ed è stato nel 1997 e non nel 1996.

Andrea

10/12/2014 08:12

Bibisco è distribuito online. È un software totalmente gratuito per aiutare a scrivere storie. Di cosa si tratta? Di uno strumento prezioso che ti aiuta ad organizzare capitoli e scene, a gestire le revisioni, esportare il romanzo in pdf o rtf. E, naturalmente, a scrivere con un text editor completo di tutte le funzionalità. Con Bibisco puoi creare la struttura del romanzo, definire premessa, fabula, linee narrative, luoghi e il contesto sociale e temporale in cui si svolge la storia. Potete scoprirlo su www.bibisco.com

Alfio

13/11/2014 08:11

@Emma, a volte un discorso diventa prolisso involontariamente. Dipende dalla capacità di sintesi dell’autore, il quale vuole dire molte cose, ma non sa cogliere quei particolari se, da soli, potrebbero far capire in un attimo tutto un discorso.

Alfio

13/11/2014 08:11

Cara Simona, il tuo libro “Amori, passioni e briganti” è interessante perchè descrive un pezzo di storia. Questa è stata la mia prima impressione. Il fatto che vi sono descritti degli amori che sono nati tra i protagonisti, è il legame che tiene il lettore attaccato al libro che, altrimenti, sarebbe solo un resoconto e diventerebbe noioso e tu sei riuscita bene a collegare i due scopi. Complimenti.

Riccardo

26/10/2014 02:10

Un romanzo non può mai nascere da una “tecnica” o da un software. La storia alla base di un romanzo è sempre un evento. È come un figlio che anzicchè svilupparsi nel ventre della madre, si forma nella mente e la sua gestazione può durare molto più dei soliti nove mesi. Poi, quando nasce, lo tieni in braccio coccolandolo e riempendolo di cure prima di lasciarlo andare nel libero mondo del mercato.

Alfio

23/10/2014 08:10

@Simona, la mia non voleva essere una critica. Come narratore ho tutto da imparare, però sono cocciuto e se voglio fare lo scrittore devo farlo bene e ciò vuol dire darmi delle regole. Per questo chiedo i vostri consigli: per creare un mio stile che risulti interessante. Spero solo che questa sia la strada giusta.

Simona

19/10/2014 03:10

Giuffrida mi chiedeva xké uso la terza persona nella scrittura, non è una regola, succede, dipende dal tipo di narrazione, in "amori, passioni e briganti", x certi versi un po' scabroso, è bene che la voce narrante aleggi tra le "brigantesse" spregiudicate, mi chiedeva anche xké descrivo molto e se è bene. No, forse non è sempre bene, xké bisogna non descrivere se serve e altre volte evocare...far immaginare, spero di esserci riuscita...

Marina

25/09/2014 06:09

Caro Alfio, se una persona è completamente digiuna di letteratura, un software tipo quello che dici tu, sicuramente può essere utile per dare un pò di forma a delle idee informi che lui ha. Il problema è se in queste condizioni è bene iniziare a scrivere un libro oppure dedicarsi ad un altro lavoro, magari un pò più “manuale”.

Emma

11/06/2014 03:06

Che debba essere una lettura piacevole non c'è dubbio! Evitare i discorsi prolissi e l'eccesso descrittivo. Inserire qualche dialogo per spezzare la narrazione che alla fine diventa monotona. Qualche colpo di scena ci vuole inoltre per risvegliare l'interesse. Attenzione ai finali!