“Un thriller d’azione e politico con intenti di denunzia sociale”. Così inizia la prefazione del noto critico letterario Renato Minore (giornalista de Il Messaggero) al libro “Odore di sujo”.
Infatti il romanzo, nel suo complesso, è una intricata storia d’amore e di avventura, a volte quasi commovente, che descrive le peripezie che deve superare Jennifer per trovare il figlio perduto e distoglierlo dall’ambiente malsano in cui vive. L’azione si sposta continuamente da Cuba alla Giamaica, da Rotterdam a Ostia, dove sono ambientate gran parte delle scene.
“Così il “thriller d’azione” di azione ne ha davvero tanta” continua il critico, riferendosi alla detection incalzante che cambia continuamente scenari e irrompe con effetti sempre inattesi e spiazzanti, con cui sono presentate le varie scene. Una storia così vertiginosa e così incalzante (con fughe su motoscafi notturni e voli disperati destinati a schiantarsi) che talora sembra avere il ritmo cinematografico di un racconto di Fleming.
Tuttavia il libro non vuole essere solamente una storia drammatica, adatta solo a commuovere il pubblico. L’autore vuole che il lettore ragioni sui principali argomenti che caratterizzano la nostra società. All’interno del testo, ben amalgamati con la narrazione, sono evidenti delle finalità di denuncia sociale. Questa è la caratteristica dei romanzi di Alfio Giuffrida. Una nuova corrente letteraria, detta “Verismo Interattivo” perché, nei suoi intenti si rifà al Verga che mette a nudo la società raccontandone i fatti veri, messi insieme in una fiction che, pur se inventata, deve essere plausibile. Segue l’esempio di Dan Brown che ha trasformato il romanzo in un elemento culturale. A tutto ciò Giuffrida aggiunge l’interattività, ovvero dà al lettore la possibilità di approfondire gli elementi trattati mediante il colloquio in dei forum presenti in rete. Ogni libro di Alfio Giuffrida contiene quindi uno scopo e degli argomenti da discutere.
Lo scopo di “Odore di sujo” è quello di denunciare la diffusione della corruzione in politica.
Altri principali argomenti di discussione sono:
CRISI DELL’EDITORIA: il libro fa parte del Verismo Interattivo, la nuova corrente letteraria, sulla scia dei libri di Dan Brown, lanciata da Alfio Giuffrida, che adesso ha un suo nuovo riconoscimento ufficiale. Le regole del nuovo filone letterario sono infatti esposte e ampiamente discusse in un articolo di Maria Chiara Paone, su “Dire Fare Scrivere”, il mensile di cultura e scrittura diretto da Fulvio Mazza, “Patron” di “Bottega editoriale”, un’Agenzia letteraria, tra le più conosciute nel settore.
Vedi il link: http://www.bottegaeditoriale.it/questionidieditoria.asp?id=192 .
CORRUZIONE IN POLITICA: i politici di oggi sono in larga parte corrotti, lo sappiamo tutti, anche se l’autore scrive: «È anche vero che non possiamo fare di tutta l’erba un fascio». Il “sujo” è appunto la puzza della corruzione, diffusa tra i politici. Finora ci si è limitati a inquadrare i politicanti come collusi con la gente di malaffare, o comunque non protagonisti in prima persona del mondo dello spaccio degli stupefacenti.
Odore di sujo mette in luce una loro caratteristica: “Mostrano una doppia personalità: quella che vedi a prima vista, che li fa sembrare amici e benefattori, poi ce n’è un’altra dietro, che è quella spietata. Se scoprono che hai la possibilità di tradirli, denunciandoli, non esitano a farti fuori.” E poi fa di due politici i rispettivi “capi” di altrettante bande di pusher e uno di essi non esita a trasformarsi in feroce assassino del suo più caro amico pur di salvaguardare i suoi affari.
Alla fine del libro si ha una svolta: i veri colpevoli siamo noi che, per opportunismo, non esitiamo a sfruttare la corruzione dei politici quando possiamo utilizzarla per il nostro tornaconto.
OMAGGIO A OSTIA «Sto sotto al pontile», disse una voce cavernosa. Per chi è vissuto a Ostia anche per poco tempo, non c’è bisogno di specificare oltre: il “pontile” è solo quello di Ostia. “Davanti a me c’era uno spiazzo enorme, dove ancora qualche coppia passeggiava, nonostante fosse notte da un pezzo.” Si al pontile c’è sempre gente che passeggia tranquilla, anche nel cuore della notte. E poi c’è un riferimento anche alle “Secche di Tor Paterno”. Uno scenario da favola, tra coralli e piante marine variopinte, attorniati da murene che ci guardano curiose. Il luogo è bellissimo, situato tra Ostia e Torvajanica, in una zona di mare, nota come ‘Secche di Tor Paterno’, a qualche chilometro dalla riva. Il progetto era nato per offrire ai turisti lo straordinario spettacolo del fondale, ricco di flora oceanica e di interessanti colonie di corallo.
I POSTUMI DEL SESSANTOTTO: leggiamo sull’enciclopedia online “Wikipedia”: “Il Sessantotto è stato un movimento sociale e politico che ha profondamente diviso l'opinione pubblica e i critici, tra chi sostiene sia stato uno straordinario momento di crescita civile (che ha portato ad un mondo «utopicamente» migliore) e chi sostiene invece sia stato il trionfo di una stupidità generalizzata, che rovinò la società italiana, e di un conformismo di massa in cui i figli stessi della borghesia avrebbero voluto abbattere il sistema borghese”.
“Odore di sujo” ne riprende i punti salienti: “La politica era la materia più controversa e discutibile nei fatidici anni del ’68, quelli della rivoluzione culturale, quando molti erano convinti di essere degli ‘intellettuali’.” Giorgio si riteneva un intellettuale e per quegli anni sicuramente lo era, tuttavia, in realtà, era solo uno sbandato.
“Il mestiere del politico, in quegli anni, ha subìto una trasformazione storica: non più programmi elettorali improntati al bene comune, presentati nelle varie, e noiose, trasmissioni, ma soldi e libertà divennero gli argomenti di tendenza, che coinvolsero da quel momento in poi il pubblico, che iniziò così a mostrare maggiore interesse.” Forse fu proprio questa esasperata esigenza di soldi, libertà e di diritti a decretare la decadenza dei costumi?
GIUSTIZIA GIUSTA O INGIUSTA: i magistrati, potendo mettere sotto indagine anche i politici, hanno assunto un potere enorme, costituendo una classe privilegiata. In “Odore di sujo” un giudice, che appartiene da generazioni a questa casta protetta sa che i suoi parenti lo hanno estromesso per qualche motivo che lui ignora. Ma loro sono omertosi, se li denunciasse riuscirebbero sicuramente a non andare sotto processo. Per questo motivo lui commette un delitto per il quale sarà necessariamente processato, perché solo così potrà coinvolgerli e far dire loro la verità sotto giuramento. E poi enuncia un motto: “Se un giudice, per errore o perché è corrotto, condanna un colpevole o assolve un innocente, va processato anche lui!” La legge è uguale per tutti e non solo per la gente comune.
OMOSESSUALITà: il ’68 ha liberalizzato la condizione degli omosessuali. Ciò, in generale, è stato sicuramente un bene. Ma se il gay appartiene ad una classe privilegiata, ad esempio preti, magistrati, suore o altro, come deve vivere la sua situazione? Una casta tende sempre a preservare i suoi privilegi e diventa subito omertosa con i suoi componenti. In pratica, al giorno d'oggi, l’omosessualità è accettata da tutte le categorie di persone oppure no?
SPACCIO DI DROGA: l’uso di droghe, pesanti o leggere, attualmente è vietato. Ma effettivamente è così? Sono troppi e troppo a portata di mano i luoghi dove una persona può rifornirsi quasi senza correre rischi di essere intercettato dalla legge. È perché dietro alle organizzazioni criminali ci sono sempre dei politici o dei potenti insospettabili che ne godono un forte guadagno economico?
METEOROLOGIA vi ho lavorato per 35 anni e sarà sempre presente nei miei libri: Capitolo 1: “Il mio era un lavoro che non conosceva limiti di tempo, doveva essere attivo 24 ore su 24, per 365 giorni l’anno. “Il Servizio Meteorologico dell’Aeronautica non dorme mai”, aveva detto qualcuno in vena di slogan.”
Capitolo 2: “Eravamo ormai in piena estate, quella del 2003, passata alla storia come la più calda degli ultimi trenta anni. Quella che, a causa dell’afa, aveva fatto molte più vittime della strage dell’11 settembre a New York! Già, perché l’atmosfera, quando le ‘gira storto’, riesce a uccidere non solo con le alluvioni, che spazzano via case e interi villaggi, o con le raffiche di vento che sradicano gli alberi, ma anche con la semplice calura, che impedisce alle persone di respirare.”
Capitolo 11: “Io, nel frattempo, avevo ripreso il mio lavoro di meteorologo. Da molti anni ormai ero spesso impegnato in delle conferenze sull’evoluzione del clima e sul riscaldamento ambientale, o in consulenze presso il Ministero dell’Ambiente per la stesura di vari progetti di legge che avevano a che fare con la meteorologia. Ad agosto ero stato a Helsinki, qui avevo esposto un articolo sui ‘Medicane’, le violente perturbazioni che si sviluppano sul Mediterraneo e che presentano delle similarità con i cicloni tropicali. Nella seconda metà di settembre, uno di questi ‘cicloni’ si era formato sul Mar Ionio e da lì si era spostato verso nord, lungo il Mare Adriatico. I Servizi Meteorologici italiani ed europei li studiavano e li temevano, al pari dei loro ‘cugini’ che si formano nel Mar dei Caraibi. Gli avevano anche assegnato un nome: ‘Karima’.”