Lo scrittore Alfio Giufrida e l’editore Andrea Iacometti (Direttore Commerciale di ARMANDO EDITORE e di Edizioni SOVERA) si sono conosciuti a dicembre 2011, in occasione della Fiera Nazionale della Piccola e Media Editoria.
Lo scrittore aveva già pronto il testo del suo nuovo romanzo “Chicco e il cane”. Pochi giorni dopo, l’editore ha chiamato lo scrittore, dichiarandosi disponibile a pubblicare il suo nuovo libro.

In quel momento è nata una discussione (l’intervista è stata pubblicata sul numero 32-33 - Luglio – Dicembre 2012 del periodico “Terza Pagina”) di cui si riportano qui alcuni punti:
Iacometti: “Il suo modo di scrivere mi piace, ha qualcosa di nuovo. Il suo racconto è interessante, ma c’è di più. Sembra quasi che esso sia solo un pretesto per accendere i riflettori su argomenti scientifici e di attualità, come il caso di Emanuela Orlandi o la storiella di “Carta, penna e calamaio”. Direi che stiamo assistendo alla nascita di un nuovo filone letterario.”
Giuffrida: “E’ vero! Quando mi sono deciso ad entrare nel mondo degli scrittori, mi son detto che, se volevo avere successo, dovevo inventare qualcosa di nuovo, ma ancora non sapevo cosa! Quando ho scritto il mio primo libro divulgativo “Manuale di Meteorologia”, sono stato felicemente sorpreso dal grande interesse che aveva suscitato sul pubblico l’argomento del “Diluvio Universale”. Ho ricevuto centinaia di email con cui le persone mi chiedevano delle conferme o dei chiarimenti su quell’evento e molti di essi esprimevano il loro parere in proposito.
Qualche anno dopo, commentando i miei primi due romanzi: “L’anno del Niño” e "Deserto Verde”, il giornalista Peppe Caridi, Direttore del giornale on line “MeteoWeb”, mi ha fatto notare che questo mio modo di scrivere rappresentava, in effetti, una novità letteraria.
Discutendo sulle particolarità del mio modo di scrivere, abbiamo notato che i miei romanzi partono tutti da fatti “assolutamente veri” ed inoltre vogliono discutere oggettivamente la realtà sociale, nei suoi aspetti quotidiani, analizzando gli aspetti concreti della vita.
Era proprio la dichiarazione con cui alcuni scrittori, come Giovanni Verga, Luigi Capuana e Federico de Roberto, avevano dato vita al movimento letterario del “VERISMO”.
In Verga e nei veristi infatti, a differenza del naturalismo, conviveva comunque il desiderio di far conoscere al lettore il proprio punto di vista sulla vicenda, pur non svelando opinioni personali nella scrittura.
Ma, se nel secolo scorso il lettore aveva solamente la possibilità di ragionare sul discorso che lo scrittore voleva analizzare, al giorno d’oggi le cose sono diverse.
Il mondo telematico ci permette infatti di intervenire, in tempo reale, nelle discussioni aperte in un punto qualsiasi del nostro pianeta e di esprimere il nostro parere, diventando noi stessi dei “protagonisti”, tramite i nostri  commenti.
Il nome “INTERATTIVO” deriva quindi dal desiderio di far partecipare i lettori alle discussioni sui vari argomenti di attualità, dando, nel contempo, allo scrittore la possibilità di conoscere il loro punto di vista.
Dal punto di vista sociale questo confronto è molto interessante, in quanto ciascuno può rendersi conto che criticare le realtà sociali, quando si è a casa e nessuno ti contraddice, è facile, ma quando si fa un commento e si entra in discussione con idee e considerazioni diverse, fatte da persone che vedono la realtà ognuno dal suo punto di vista, allora ti accorgi che risolvere i problemi è difficile.
Iacometti: Caspita, è proprio vero! Questo argomento dovrebbe essere affrontato in uno dei tanti talk show  che vediamo in televisione, sarebbe davvero interessante! Certo che il suo modo di coinvolgere le persone è sottile, ma sicuramente efficace. E, mi dica, quale è il vero motivo per cui ha ripreso il caso di Emanuela Orlandi, che sta diventando sempre più di attualità?
Giuffrida. Quando è stato scritto il libro, ancora non era stata aperta la tomba di De Pedis, che ha dato nuovo interesse a questa oscura faccenda. Il fattore che volevo mettere in discussione era un altro: se subito dopo il sequestro non fossero stati dati in pasto alla stampa tutti i particolari del rapimento, la giustizia avrebbe potuto svolgere la propria inchiesta con maggior precisione?
Oggi, in tutti i delitti che accadono, i media intervengono molto pesantemente. Alcuni giornalisti non si limitano a dare una informazione al pubblico sui fatti che sono accaduti, ma assumono una parte attiva nell’inchiesta, cosa che sicuramente fa aumentare l’audience. Tuttavia in tal modo influenzano notevolmente l’opinione pubblica, che spesso condanna o assolve, secondo ciò che sente dire in televisione. Ma i giudici, quelli togati, possono restare immuni dal giudizio dell’opinione pubblica? Oppure, almeno in piccola parte, ne restano coinvolti, a tutto danno della giustizia? Le persone sono molto interessate ai fatti di cronaca, ma ciò è perché hanno effettivamente voglia di giustizia, oppure è solo una morbosa curiosità? Tutti siamo pronti a condannare le azioni degli altri, ma in quel momento pensiamo alle nostre azioni? Possiamo giurare che siano sempre ispirate da una profonda moralità o solo dall’opportunismo? Oppure, come dice il giudice nel romanzo: “Era proprio l’Ipocrisia, quella con la “I” maiuscola, che governava la Giustizia, la Politica, la Società, TUTTO!!!”?

Parlando dei miei libri e di questa nuova corrente letteraria che vorrei lanciare, con alcuni miei amici giornalisti o scrittori (alcuni si sono diplomaticamente defilati senza dirmi nulla, mentre altri si sono dimostrati molto interessati al mio discorso), abbiamo visto che, effettivamente, questo modo di scrivere desta grande interesse.
Mi sono quindi reso conto che dovevo insistere su questa strada, appena tracciata.
Al momento di quella intervista, il mio sito [http://www.alfiogiuffrida.com/] non esisteva ancora. I commenti venivano fatti sul mio blog <http://alfiogiuffrida.blogspot.com/> dove qualcuno riusciva a dare il proprio contributo, mentre la maggior parte dei giudizi del pubblico li ricevevo tramite le mie pagine su “facebook” e su “twitter”. Adesso che il sito [http://www.alfiogiuffrida.com/] è attivo, tutto è più facile.
Le persone sono molto interessate ai fatti di attualità e la pagina “FORUM” del mio sito, comincia a riempirsi di commenti. 
Così, nella discussione che riguarda “l’Ipocrisia, quella con la I maiuscola”, l’amico Mario Giuliacci ha cercato di addolcire la mia frase provocatoria con un più morbido “barare”, ma qualcuno ha subito risposto per le rime (anche se sempre nel pieno rispetto della persona e del linguaggio. Questa è una cosa a cui tengo molto!) e qualcun altro ha ironicamente chiesto: “Ci lamentiamo tutti della crisi che investe l’Italia e il mondo, ma il sabato, se cerchiamo un ristorante, è sempre tutto pieno. E allora? È vera crisi o è solo ipocrisia??”
Ed anche la discussione su: “i processi vanno svolti in TV o in Tribunale?” ha avuto dei risvolti interessanti. Infatti probabilmente è vero che: “Dibattere i processi in TV è un affare miliardario. Se pensate …. in Tv basta il presentatore e il solito Generale Garofano, che paghi a quattro soldi e tutto è fatto.”
Ed anche il dibattito su “Animali, sterilizzazione o no?” finora è in parità tra due convinti a favore e due contro. I due commenti a favore sono tuttavia arrivati solo sulla mia pagina facebook, per cui invito i lettori a commentare sul forum del sito. I commenti sono liberi, non occorre iscriversi in nessun sito, basta mettere il proprio nome (anche inventato) e la propria email (vera, del resto non compare da nessuna parte).